Jacqueline Moline, Kesha Patel e Arthur L. Frank
PMID: 36653798
DOI: https://doi.org/10.1186/s12995-023-00367-5
Introduzione
Il mesotelioma è associato all’esposizione all’amianto. L’amianto è stato utilizzato per decenni in migliaia di prodotti, in ambito professionale e non, e storicamente rappresenta la causa nella maggior parte dei casi di mesotelioma. Le diverse esposizioni domestiche che interessano i membri di una famiglia sono state ben descritte in letteratura. Una fonte di esposizione sottovalutata è l’uso di prodotti cosmetici a base di talco.
L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) afferma che il talco contaminato da amianto è cancerogeno e deve essere trattato come se si avesse a che fare con l’amianto. I livelli di amianto nel talco sono significativamente superiori ai livelli di esposizione ambientale all’amianto. Sono stati pubblicati studi di esposizioni al talco rispettivamente di 1,9 fibre/cc e 2,57 fibre/cc. Secondo la categorizzazione dell’intensità di Gramond et al. l’esposizione all’amianto a questi livelli sarebbe considerata elevata (> 1-10 f/ml).
Il rischio di sviluppare malattie correlate all’amianto, compreso il mesotelioma, è legato all’esposizione cumulativa. Come riconosciuto da numerosi studi non esiste un’esposizione sicura all’amianto, in quanto anche basse dosi di esposizione possono contribuire allo sviluppo di mesotelioma. Nella valutazione del rischio si deve tenere conto sia del tempo trascorso dalla prima esposizione (latenza) sia dell’esposizione totale (dose cumulativa) all’amianto. In presenza di più esposizioni ripetute, tutte quelle superiori al livello di base devono essere considerate “sostanziali”.
Risultati
In questa revisione della letteratura sono state prese in considerazione 166 persone che hanno avuto un’esposizione al talco cosmetico a cui è stato diagnosticato un mesotelioma maligno tra il 2014 e il 2021. Complessivamente, l’età media alla diagnosi era di 63,3 anni (range di età 26-94). La maggior parte dei casi presentava mesotelioma epitelioide (75,3%). La durata media dell’esposizione al talco cosmetico è stata di 40,8 anni (intervallo 5-76 anni di utilizzo) e il periodo medio di latenza dall’inizio dell’utilizzo del talco allo sviluppo del mesotelioma è stato di 52,4 anni (intervallo 20-83 anni). Sono state identificate 122 persone con esposizione all’amianto esclusivamente attraverso l’uso di talco cosmetico. L’esposizione al talco poteva essere avvenuta per uso personale, in ambito professionale (per esempio, un’infermiera che applicava il talco a un paziente), o applicando il talco ad altri, come i bambini. Per 44 persone è stata segnalata una potenziale esposizione alternativa all’amianto, oltre al talco cosmetico.
22 donne (17,8%) e 15 uomini (35,7%) hanno avuto un’esposizione alternativa probabile o certa all’amianto oltre all’uso del talco.
Dei 166 casi di mesotelioma, 109 erano pleurici, 52 peritoneali, 4 sono stati evidenziati sia sulla pleura che nel peritoneo e non è stato possibile determinare la sede originaria. Solo un caso sui 166 ha avuto mesotelioma pericardico, e ciò riflette la rarità di questa sede per quanto concerne lo sviluppo del mesotelioma. Le percentuali di mesotelioma peritoneale erano simili tra donne (29,8%) e uomini (35,7%). Il numero elevato di mesoteliomi peritoneali è coerente con precedenti serie di casi di pazienti con mesotelioma dopo l’uso di talco cosmetico; si tratta di un dato insolito, meritevole di ulteriori indagini.
Discussione
Questa ricerca presenta 166 persone con mesotelioma ed esposizione all’amianto attraverso l’uso documentato di talco cosmetico. Per 122 dei 166 soggetti, l’unica esposizione nota all’amianto è stata l’uso di talco cosmetico. Senza il riconoscimento dell’esposizione all’amianto attraverso il talco cosmetico, il 73,5% dei casi avrebbe potuto essere considerato “idiopatico”.
Lacourt ha riscontrato che a bassi livelli di esposizione cumulativa all’amianto (0 – 0,1 f/cc/anno) le donne avevano maggiori probabilità di sviluppare il mesotelioma rispetto agli uomini. Quando sono state incluse nelle valutazioni le esposizioni non professionali per le donne, anche se si è considerata l’esposizione domestica a bassa intensità, il rischio attribuibile è aumentato dal 40% al 64,8%. Dato che tutti i tipi di amianto possono causare il mesotelioma, è importante considerare ogni fonte di esposizione all’amianto, compreso il talco contaminato da amianto. Recentemente, Wong e colleghi (2021) hanno riscontrato rischi significativamente elevati di mesotelioma tra gli individui con esposizione al solo crisotilo e per esposizione a fibre miste. Il crisotilo da solo e in combinazione con l’amianto tremolite/antofillite sono stati associati ad aumenti simili del rischio di mesotelioma. Questi tre tipi di fibre si trovano più comunemente nel talco cosmetico e, dato che nel corso del tempo sono state utilizzate diverse fonti di minerale per la produzione, è probabile che molte formulazioni e usi del talco comportassero un’esposizione a fibre miste. Non vi è alcuna base scientifica per affermare che un tipo di esposizione sia l’unica causa del mesotelioma in uno scenario di esposizione mista.
Per le esposizioni professionali all’amianto, non è necessaria l’analisi delle fibre per accertare l’anamnesi di esposizione, ma è sufficiente l’anamnesi stessa. Ciò non dovrebbe essere diverso per le esposizioni ambientali, come l’esposizione all’amianto nel talco cosmetico, o anche per le esposizioni para-occupazionali.
Pochi individui in questa serie di casi sono stati sottoposti a test per il gene soppressore del tumore, BAP-1, che è associato ad un aumento del rischio di mesotelioma se si è esposti all’amianto, compresa una maggiore suscettibilità a basse dosi di amianto, come le esposizioni derivanti dall’uso di talco cosmetico. È interessante notare che è stata riscontrata una maggiore frequenza di casi di mesotelioma peritoneale nei soggetti con mutazione BAP-1 ed esposizione all’amianto.
Diversi autori hanno scritto sull’importanza della dose cumulativa, che è stata correlata a diverse malattie correlate all’amianto. Luberto e colleghi (2019) hanno indagato l’aumento del rischio di mortalità dovuto all’esposizione all’amianto per neoplasie maligne della pleura, del peritoneo, del polmone e dell’ovaio, nonché per l’asbestosi, il quale aumenta con l’esposizione cumulativa.
Tuttavia, poiché il mesotelioma è una malattia rara e le anamnesi ambientali complete sono difficilmente documentate, sarebbe impossibile raccogliere un numero così elevato di casi con un unico tipo di esposizione utilizzando fonti standard come le cartelle cliniche o i registri dei tumori. Inoltre, la maggior parte dei pazienti (e dei loro medici) non è a conoscenza della presenza di amianto nel talco, il che li porta a non dichiarare alcuna esposizione nota all’amianto. I dati relativi agli anni di esposizione al talco cosmetico sono stati ottenuti e in genere descritti in modo molto dettagliato durante le testimonianze giurate. Per quasi un quarto dei soggetti di questa serie, oltre al talco cosmetico sono state segnalate ulteriori esposizioni all’amianto. Ciò rappresenta una sfida per qualsiasi studio sull’esposizione all’amianto e, in particolare, sul mesotelioma, dato il lungo periodo di latenza dall’inizio dell’esposizione allo sviluppo della malattia.
Conclusioni
I case report e le serie di casi pubblicate hanno identificato, nella letteratura presa in considerazione per questa revisione, più di 100 persone la cui unica esposizione all’amianto era dovuta all’uso di talco cosmetico. È quindi fondamentale ottenere un’anamnesi di tutte le potenziali esposizioni all’amianto. È indiscutibile che l’amianto provochi il mesotelioma, pertanto è fondamentale individuare tutte le potenziali fonti di esposizione all’amianto, in modo da poter comprendere meglio, e prevenire, i futuri casi di questa patologia.