Il termine “amianto” [dal latino amiantus e dal greco ἀμίαντος «incorruttibile»] o “asbesto” .definisce un insieme di minerali con abito fibroso con caratteristiche interessanti per l’industria. Esso veniva usato per realizzare migliaia di prodotti a uso industriale e civile, questo perché le sue fibre sono resistenti alle temperature elevate, all’azione di agenti chimici e all’azione meccanica. È un materiale flessibile al punto da poter essere filato ed è ottimo per l’isolamento acustico (fonoassorbente).
I minerali di amianto sono relativamente diffusi in natura e il loro basso costo, unito alle caratteristiche di cui sopra, ne ha favorito un’amplissima diffusione fin dall’antichità.
Con il tempo, i materiali in cemento-amianto si sgretolano e questo comporta che le sottili fibre da cui è costituito si disperdano nell’ambiente e diventino un rischio per la popolazione, in quanto possono essere inalate.
Studi epidemiologici hanno confermato che l’amianto causa gravi patologie nei soggetti esposti all’inalazione delle fibre: se respirate possono causare il mesotelioma pleurico (tumore della pleura), il carcinoma polmonare e altre patologie, dette patologie asbesto-correlate.
Per questo motivo sono state introdotte limitazioni al suo uso che hanno determinato la messa al bando in Italia con la Legge 257/1992.