Int J Environ Res Public Health. 2022 Feb 27;19(5):2788
Chinatsu Nishida, Kazuhiro Yatera
PMID: 35270479
PMCID: PMC8910713
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/35270479/
Gli inquinanti ambientali e gli inquinanti occupazionali possono causare ed esacerbare diverse malattie respiratorie. Questa revisione descrive le malattie polmonari e respiratorie in relazione agli inquinanti ambientali, in particolare il particolato (PM2.5) e gli inquinanti atmosferici professionali, escluse le malattie trasmissibili e gli inquinanti interni. Il particolato (PM2.5) prodotto dalla combustione è un importante inquinante ambientale. Il PM2.5 può causare attacchi d’asma e esacerbazioni della broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO). Inoltre, non solo comporta un rischio di sviluppare cancro ai polmoni, ma a lungo termine ostacola anche lo sviluppo della funzionalità polmonare nei bambini. Recentemente è stato rilevato che l’inquinamento atmosferico è un fattore di rischio per la malattia da coronavirus (COVID-19). L’amianto, che causa asbestosi, cancro ai polmoni, mesotelioma, e la silice cristallina, che causa la silicosi, sono noti inquinanti occupazionali tradizionali che possono portare a pneumoconiosi (affezione dei polmoni provocata dall’inalazione dei polveri). Negli ultimi anni l’asma correlata al luogo di lavoro è la malattia polmonare professionale più comune: sono molteplici gli agenti che la possono causare, tra cui sostanze chimiche naturali e sintetiche e gas irritanti. Gli interventi preventivi primari che aumentano la consapevolezza degli inquinanti e riducono lo sviluppo e l’esacerbazione delle malattie causate dagli inquinanti atmosferici sono fondamentali per affrontare l’inquinamento ambientale e professionale.